Oggigiorno il problema delle intolleranze alimentari e in particolare del’intolleranza al frumento, è sempre più comune.
Recenti studi dimostrano che oltre il 20% delle persone pensa di soffrire di allergie o intolleranze al frumento anche se, dal punto di vista medico, sono solo lo 0,03% i casi realmente verificati di allergia al glutine (celiachia).
Vi sono discrepanze tra coloro che pensano di avere intolleranze o allergie e coloro che le possono realmente dimostrare per mezzo di diagnosi medica.
Sottolineiamo l’importanza di adeguate analisi mediche per verificare eventuali intolleranze o allergie in quanto è sconsigliata l’esclusione degli alimenti derivati dal frumento da una dieta, senza una giusta causa o senza supporto medico a causa delle diverse conseguenze negative per la nostra salute.
Innanzitutto, il frumento si trova in molti cibi (pane, pasta, biscotti…) che a loro volta contengono anche altre importanti sostanze nutritive quali fibre, tiamine, vitamina B2, calcio e ferro. Carboidrati e fibre sono inoltre indispensabili per una dieta sana ed equilibrata. Grano e derivati, pertanto, non dovrebbero essere esclusi dalla dieta senza un parere medico, necessario per stabilire un piano alimentare alternativo.
Inoltre, se le allergie al grano sono state “autodiagnosticate” c’è possibilità che i sintomi associati al grano siano invece riconducibili ad altri fattori, che continuerebbero a non essere trattati.
Da alcuni recenti studi, è emerso che l’allergia al grano non dipende dal grano stesso ma dal modo in cui esso viene coltivato. Infatti, uno dei maggiori ma allo stesso tempo peggiori pesticidi utilizzati nelle coltivazioni è Roundup, erbicida da anni sotto accusa in quanto ricco di glifosato.
Nel 2013, uno studio pubblicato su Interdisciplinary Toxicology ha reso nota una relazione diretta tra l’aumento della presenza di glifosato nel grano e l’aumento della celiachia, con un andamento quasi identico. Grazie a tale studio si è evidenziato come l’effetto più dannoso sia proprio a carico dell’apparato digerente: il glifosato va a colpire i batteri “buoni” del nostro organismo, ovvero quelli utili per la produzione di amminoacidi essenziali per la digestione.
Per capire cosa realmente ci infastidisce del frumento e di tutti i prodotti derivati, dobbiamo pertanto prestare attenzione a tutte le informazioni che non abbiamo relativamente al processo produttivo:
- Utilizzo da parte dell’industria alimentare di disinfettanti chimici per il grano
- Insetticidi che vengono utilizzati per eliminare muffe, funghi e malattie del grano
- Utilizzo di conservanti particolari
Per tutelare la propria salute, invece di eliminare dalla propria alimentazione il frumento e i suoi derivati, si può provare ad acquistare grano di qualità ad alto contenuto proteico e ad informarsi il più possibile sul processo produttivo alla base dei prodotti acquistati.
Sembra, infatti, che vi siano nuove tecnologie per la sterilizzazione del grano che consentono la decorticazione del chicco, l’asportazione della busta in cellulosa e l’abrasione della membrana waterproof consentendo una pulizia profonda della materia prima nel processo di produzione delle farine.